Se segui almeno un po’ la stampa, avrai di sicuro letto o sentito parlare dell’Industria 4.0.
Esperti, ricercatori, imprenditori, esponenti politici… sembrano occuparsene un po’ tutti, di questi tempi!
Ma di che cosa si tratta, in concreto?
Beh, volendo essere molto sintetici, potremmo definire l’Industria 4.0 come un nuovo approccio ai processi produttivi, agevolato dallo sviluppo e dall’utilizzo di macchinari “smart”, ovvero connessi e in grado di comunicare fra loro, capaci di garantire maggiore produttività ed efficienza.
Una vera e propria nuova Rivoluzione Industriale, che inevitabilmente porterà con sé grandi cambiamenti anche nel Mercato del Lavoro: in parole povere, molti posti di lavoro andranno perduti. Si parla di oltre tre milioni nei prossimi quindi anni, secondo alcune stime (vedere link al sito di Assolombarda: http://www.assolombarda.it/centro-studi/i-posti-di-lavoro-a-rischio-automazione-in-italia), sostituiti dall’uso delle macchine “intelligenti”.
Non temere, però, ciò non significa per forza che per te o per i tuoi figli si profili all’orizzonte un futuro da disoccupato!
Infatti, se da un lato la spinta verso l’automazione è destinata a rendere obsolete diverse posizioni lavorative, dall’altro avrà sempre più necessità di nuove figure professionali per gestire e mantenere sui giusti binari questa trasformazione epocale.
Ecco quindi 5 esempi di percorsi che potresti ritrovarti a conoscere, e chissà, a prendere in considerazione in un prossimo futuro: parliamo di esempi di carriere emergenti nell’industria 4.0.
5 Carriere Emergenti su cui Puntare nell’Era dell’Industria 4.0
1. Chief Robotics Officer (CRO)
Così come l’avvento dell’Informatica ha indotto le aziende a inserire in organico dei Chief Information Officer alla supervisione degli strumenti e delle metodologie ad essa collegati, anche l’arrivo dei Robot ha spinto molte compagnie, soprattutto all’estero, a dotarsi di un professionista ad hoc per affrontare con successo il cambiamento.
Dotato di competenze multidisciplinari, il Chief Robotics Officer o CRO non riveste solo funzioni tecniche (come ad esempio il monitoraggio e il controllo dei dispositivi in dotazione alla società), ma è chiamato a occuparsi di tutti gli aspetti inerenti all’adozione di tecnologie robotiche, dalla gestione del budget per l’acquisizione di nuovi macchinari e per la manutenzione di quelli già in uso alla formazione specifica del personale, fino alla previsione degli scenari futuri e all’elaborazione di una strategia di medio-lungo periodo per restare al passo con la concorrenza, e possibilmente superarla.
Proprio per i molti ruoli che è chiamato a ricoprire, il percorso del CRO inizia da una formazione di tipo informatico o ingegneristico, ma deve affinarsi tramite Master post-laurea specifici, a cui aggiungere eventualmente un MBA.
2. Data Hygienist
Di cosa “si nutrono” le macchine intelligenti? Di dati.
E che cosa informa le strategie aziendali? Sempre dati.
Ogni giorno, i dispositivi più sofisticati ricevono in entrata e restituiscono in uscita una mole incredibile di informazioni, provenienti dalle fonti più disparate, come database, social network, e altro ancora.
Proprio per la vastità delle banche dati utilizzate, però, non è infrequente che alcune di esse presentino contenuti duplicati, scorretti, deteriorati o più semplicemente obsoleti.
Ecco allora entrare in scena il Data Hygienist, il quale, come già il nome suggerisce, si occupa di mantenere in efficienza i database, ripulendoli da tutto ciò che potrebbe comprometterne l’utilità.
Un vero e proprio netturbino digitale, che veglia sull’affidabilità delle informazioni sui cui si basano i processi produttivi.
Com’è facile intuire, la formazione del Data Hygienist è di tipo prettamente informatico e statistico.
3. Data Scientist
Una volta che la validità dei dati in entrata è stata garantita, ci si può occupare con più tranquillità di quelli in uscita; ma come interpretarli?
Be’, questo è proprio il compito del Data Scientist, il quale, oltre alla raccolta e alla gestione delle informazioni, ha non solo la responsabilità di individuare tendenze o anomalie rilevanti, ma anche quella di comunicare al management dell’azienda le proprie osservazioni nel modo più chiaro possibile, offrendo un punto di partenza per l’elaborazione di nuove strategie societarie.
Non si tratta quindi di una semplice opera di “traduzione” dei dati, ma richiede in aggiunta una buona dose di capacità divulgative.
Proprio per questo motivo, ad una formazione accademica di tipo informatico segue spesso una specializzazione apposita mediante Master post-laurea.
4. Infosec Specialist
Se pensiamo ai tanti problemi che spesso noi comuni mortali abbiamo con semplici antivirus e norme di sicurezza online, è facile capire come la cybersecurity sia ancora più importante in mezzo a decine o perfino a centinaia di macchine iper-connesse, tutte potenzialmente vulnerabili ad un attacco informatico.
Per questo motivo, il ruolo dell’Infosec Specialist è di primaria importanza: a lui spettano l’implementazione di un sistema difensivo efficace, la manutenzione e l’aggiornamento dello stesso, ma anche e soprattutto la formazione del personale, che in molti casi si rivela il tallone d’Achille per molte compagnie prese di mira dagli hacker.
Negli ultimi anni, sempre più Atenei hanno cominciato ad offrire corsi di laurea specifici in Protezione dei Dati, a cui far seguire appositi corsi di specializzazione.
5. Machine Learning Specialist
Una volta difese da possibili minacce esterne e dotate di dati affidabili, le macchine “smart” sono pronte a entrare in azione: per farlo, però, hanno bisogno di un algoritmo che ne guidi le azioni.
E come lo si ottiene?
Allenandolo!
Proprio così: compito del Machine Learning Specialist è proprio quello di utilizzare appositi set di dati “addestrare” gli algoritmi a riconoscere determinati pattern e a comportarsi di conseguenza, fino a far loro acquisire una vera e propria esperienza; un risultato che si può ottenere con diversi metodi, dalla simulazione del ragionamento induttivo a quella delle reti neurali umane.
Una volta che l’algoritmo è in grado di comportarsi in modo adeguato anche di fronte a dati non noti, l’apprendimento può considerarsi riuscito.
In questo modo, una volta implementato, farà sì che le macchine siano in grado di reagire nel modo corretto ad un dato ventaglio di possibilità, senza essere state programmate specificamente per farlo.
Al Machine Learning Specialist è richiesta una formazione di tipo informatico e statistico.
Conclusioni
Insomma, a fronte della scomparsa di numerosi posti di lavoro, si stanno aprendo diverse nuove posizioni: la differenza fra queste ultime e molte mansioni tradizionali risiede però in un grado superiore di istruzione e specializzazione.
Proprio per questo, saranno necessari non solo dei cambiamenti a livello scolastico, ma anche personale: esatto, anche tu dovrai iniziare a fare la tua parte!
Segui gli ultimi sviluppi, segui dei seminari, sfrutta al massimo le tante opzioni anche gratuite disponibili in Rete per la formazione autonoma e continua; non puoi sapere quando il tuo impiego attuale potrebbe essere sostituito dall’attività di un robot, quindi perché rischiare?
Chiusa una porta, si apre un portone, recita un detto; ma nell’era dell’Industria 4.0, il portone devi iniziare a costruirlo da te: pronto a cominciare?