E così, alla fine ti sei deciso.
Dopo aver aspettato a lungo il momento opportuno, hai deciso di metterti in proprio.
Oppure, appena terminati gli studi universitari, ti sei ritrovato a condividere un’idea innovativa con un gruppo di colleghi.
In ogni caso, ora sei socio di una startup, o di una piccola impresa.
A questo punto, però, è necessario capire come suddividersi i compiti all’interno della compagnia, come impostare l’organizzazione aziendale.
Senza un organigramma ben definito, infatti, il futuro della società è subito incerto: senza ruoli chiari, inefficienze e conflitti rischiano di essere all’ordine del giorno!
Non solo: magari, per un dato ambito, nessuno dei fondatori possiede le conoscenze o le skill adatte, e si devono valutare candidati esterni che invece le abbiano.
Ecco allora la necessità di identificare le diverse mansioni di maggior livello, e soprattutto le persone più adatte a ricoprirle: ecco quelle che nella tua azienda non possono mancare.
7 Figure Essenziali per il Successo della tua Startup
Il CEO (Chief Executive Officer)
La prima figura all’interno dell’azienda, quella più in vista, è sicuramente il CEO, Chief Executive Officer, più noto in Italia come Amministratore Delegato.
In parole semplici, il CEO è il comandante in capo della società, e come tale monitora le attività di tutti i suoi settori, conservando l’ultima parola sulle decisioni più importanti, promuovendo il cambiamento all’interno dell’impresa, eccetera.
In base al diritto italiano, l’Amministratore esercita le sue funzioni in virtù della delega conferitagli dal Consiglio di Amministrazione: di norma, si tratta di uno dei fondatori dell’azienda stessa, ma ciò non è necessario.
In genere, il CEO ha alle spalle una formazione di tipo economico o tecnico, di solito perfezionata tramite l’acquisizione di un MBA o di qualifiche equivalenti.
Il COO (Chief Operating Officer)
Se il CEO è alla testa dell’azienda, il COO, ovvero Chief Operating Officer (o Direttore Operativo), può essere considerato il suo braccio destro.
Solitamente un co-fondatore della compagnia, il COO ha il compito di fare da tramite fra il CEO e il resto del management, facilitando l’adozione da parte del secondo delle strategie decise dal primo.
Visto il suo rapporto molto stretto con l’Amministratore Delegato, il Direttore Operativo è in genere considerato il suo naturale successore: per questo motivo, è necessario che fra le due figure esista un rapporto il più possibile franco e cordiale; in caso di contrasti, infatti, l’intera catena di comando rischia di sfaldarsi, con conseguenze estremamente negative.
Di solito, il COO possiede una formazione di tipo economico-finanziario e amministrativo.
Il CFO (Chief Financial Officer)
Una preoccupazione comune a tutte le aziende, soprattutto a quelle ancora emergenti, è la corretta gestione delle risorse finanziarie.
Una funzione di vitale importanza, che viene ricoperta dal CFO, Chief Financial Officer (o Direttore Economico): evoluzione del vecchio Ragioniere Capo, si tratta di una figura posta a fianco del Chief Operating Officer per ogni attività connessa alle finanze societarie.
Fra le mansioni del CFO rientrano la pianificazione del budget, la redazione di analisi costi-benefici, la previsione dei bisogni economici della compagnia, e il reperimento delle risorse finanziarie necessarie al suo buon andamento e alla sua espansione (una questione cruciale, soprattutto per startup e piccole imprese).
Per la natura dei suoi compiti, il Chief Financial Officer ha in genere un background formativo in ambito economico-finanziario.
Il CPO (Chief Product Officer)
Prima ancora che in un’organizzazione solida, la forza di un’azienda risiede nella qualità di ciò che offre: nessuna capacità di leadership, nessun finanziamento può rendere più competitivo chi presenta un prodotto mediocre.
E garantire standard adeguati è proprio il compito del CPO, Chief Product Officer, che presiede all’intero processo produttivo, dalla progettazione alla costruzione vera e propria, fino alla distribuzione e ai margini di miglioramento e di innovazione.
Di solito, il background del CPO è di tipo ingegneristico o informatico; tuttavia, a seconda del settore di riferimento, può anche possedere una formazione di tipo economico o umanistico.
Il CIO (Chief Information Officer)
Mai come oggi, il successo di un’azienda dipende dalla sua capacità di utilizzare e gestire in modo corretto le tecnologie a sua disposizione.
Assicurarsi che gli asset tecnici siano uno strumento di crescita societaria è il compito principale del CIO, Chief Information Officer, le cui funzioni includono la valutazione dell’acquisto di nuovi dispositivi e della loro manutenzione, la gestione del budget allocato per tali attività, e la selezione dei candidati per l’area tecnica.
Nell’esercizio delle sue mansioni, il CIO è in genere assistito da un CTO (Chief Technology Officer), in qualità di consulente tecnico; inoltre, di fronte all’avanzare di nuove tecnologie sempre più complesse, molte aziende stanno iniziando ad affiancargli anche un CDO (Chief Digital Officer), un CRO (Chief Robotics Officer) o anche un Chief IoT Officer.
Inoltre, a seconda dei casi, il CIO può anche ricoprire il ruolo di CISO (Chief Information Security Officer), con l’incarico di provvedere alla sicurezza informatica.
In quanto figura di coordinamento fra gli ambiti tecnici e finanziari della società, il CIO possiede solitamente una formazione di carattere tecnico, in genere completata da studi in ambito economico-finanziario.
Il CMO (Chief Marketing Officer)
Un altro ingrediente fondamentale per il successo di una startup o di un’impresa è la sua capacità di proporsi ai potenziali clienti in modo efficace; e ciò è ancora più vero oggi, nell’Era Digitale, con una concorrenza globale e con le possibilità offerte dai social media.
Proprio per questo, la pubblicità vecchio stampo non è più una soluzione convincente: largo allora al CMO, Chief Marketing Officer (o Direttore del Marketing), incaricato di effettuare (o far effettuare) ricerche di mercato, interpretarne i risultati, pianificare una strategia di comunicazione efficiente (dai social network al blog aziendale, dalle newsletter alla partecipazione ad eventi di settore), e garantire un Servizio Clienti di qualità.
A seconda delle dimensioni della compagnia, al CMO possono essere affiancati un Social Media Manager, un Chief Content Officer per la creazione di contenuti promozionali, e uno specialista in ambito SEO.
Un CMO possiede idealmente una formazione nell’ambito del Marketing o della Comunicazione, ma deve essere anche in grado di gestire con disinvoltura i dati raccolti.
Il CINO (Chief Innovation Officer)
La sopravvivenza e lo sviluppo di un’azienda dipendono dalla sua capacità di adattarsi al cambiamento, e possibilmente di anticiparlo.
Perché ciò sia possibile, tuttavia, è necessario che la compagnia abbia personale qualificato in grado di cogliere i primi segnali di trasformazione e di introdurli nell’organizzazione.
Ecco allora farsi strada il CINO, Chief Innovation Officer: grazie ad una formazione tecnico-scientifica di alto livello, ma anche a conoscenze economico-manageriali, questa figura ha il compito di identificare i trend emergenti e di proporre soluzioni innovative, spesso radicali, per sfruttarli nel migliore dei modi, da un punto di vista organizzativo, comunicativo, dei processi, ma anche e soprattutto tecnologico (tanto che spesso si parla più propriamente di CTIO, Chief Technology Innovation Officer).
Si tratta di una posizione ancora non molto diffusa, ma sicuramente destinata a ricoprire un ruolo sempre più importante in un numero crescente di compagnie.
Conclusione
Insomma, perché la tua idea di business abbia successo, devi essere sicuro di avere intorno le persone giuste; o almeno di poterle convincere a dare una chance a te a al tuo progetto!
Se sei carente in qualche area, infatti, devi poter fare affidamento su chi ne sa più di te: e proprio dall’unione di più menti, di più sforzi, devi puntare per raggiungere il tuo obiettivo.
Solo potendo contare su talenti diversi ma tutti di alto livello, e sulle loro competenze specifiche, puoi sperare di veder nascere e crescere la startup (e poi la grande impresa) che vorresti costruire.
Perché nessun uomo e un’isola… tanto meno un imprenditore!