Come fare un colloquio di lavoro? O meglio come fare un buon colloquio?
Dal primo colloquio di selezione, fino all’esito e alla valutazione finale, ci sono tante strategie utili che puoi utilizzare per fare un ottimo colloquio di lavoro.
Vediamo in questo post tutti i consigli su come affrontare un colloquio di lavoro in modo efficace.
Indice degli Argomenti
Come Ottenere il Colloquio di Lavoro
In questo articolo ci concentreremo su come superare il colloquio di lavoro, ma se ti interessa avere consigli utili anche su come avere un colloquio di lavoro abbiamo dedicato qualche post specifico.
Puoi leggere, ad esempio, come ottenere un colloquio con il referral system.
Altre idee utili puoi cercarle tra i post per trovare lavoro su inkedin, scrivere email efficaci ai recruiter, creare cv originali per attirare l’attenzione e anche in una delle interviste agli Head Hunter.
Se hai ottenuto un colloquio di lavoro, ma hai dei dubbi o non sei sicuro della serietà dell’azienda e del posto di lavoro prova a leggere questo post con consigli utili su come riconoscere un cattivo posto di lavoro al colloquio.
Una volta ottenuto il tuo colloquio, dovrai conoscere bene come si fa un colloquio e a cosa puoi andare incontro.
Come si Svolge il Colloquio di Lavoro
Come funziona il colloquio di lavoro?
Non sempre alla stessa maniera, ma esistono delle tipologie e dei passaggi più o meno condivisi tra le aziende e i selezionatori.
Tipologie di Colloqui
Le regole e le tecniche da usare nei colloqui di lavoro valgono più o meno per tutte le tipologie conosciute.
Colloquio Telefonico
Il colloquio telefonico è un classico del recruiting e solitamente fa parte dei primi step della selezione, ma a volte può anche essere utilizzato per colloqui a distanza con domande tipiche dei colloqui di persona.
Per assicurarsi di fare un buon colloquio telefonico è necessario innanzitutto seguire alcune semplici regole, mai scontate:
- indicare il numero telefonico corretto sul cv e sulle comunicazioni via mail e similari
- indicare il prefisso dello stato corretto (0039 o + 39 per l’Italia) per eventuali chiamate dall’estero (molto probabili per aziende multinazionali e ovviamente per offerte di lavoro all’estero)
- assicurarsi di tenere la suoneria del telefono attiva e di essere in un luogo dove ci sia linea e dove ci sia assenza di rumori
- assicurarsi che l’audio del telefono funzioni perfettamente sia in uscita che in entrata
- segnarsi correttamente l’orario della chiamata se programmato dal recruiter per un colloquio conoscitivo
- ricontattare il selezionatore in caso non si riceva la chiamata programmata (le dimenticanze da parte dei recruiter possono capitare, considerando che fanno decine, o più, di telefonate al giorno. Se richiami tu, avrai un punto in più dimostrando il tuo reale interesse)
Non sottovalutare il colloquio via telefono sia per una semplice convocazione, sia per un colloquio telefonico vero e proprio: la tua voce e il tuo atteggiamento sono già in fase di valutazione.
Video Colloquio o Colloquio Via Skype
I video colloqui (da non confondere con i video curriculum) sono necessari quando la sede di lavoro o il selezionatore è a distanze elevate da te.
Di solito si utilizzano Skype o Google Hangouts, quindi registra i tuoi account in tempo.
Abbiamo dedicato un articolo per fare un’ottima impressione al video colloquio via Skype, ma facciamo anche qui un elenco di buone regole da usare (da aggiungere a quelle del colloquio telefonico):
- indica il contatto Skype corretto e aggiungi il contatto del selezionatore prima che inizi il colloquio
- invia eventuali file prima che inizi il video colloquio
- assicurati che audio e video funzionino perfettamente (fai una video chiamata di prova con un amico)
- sii professionale: va bene fare i colloqui da casa, ma evita di avere sullo sfondo la cucina con le pentole sporche accatastate, di presentarsi con la canottiera, con i capelli spettinati o di avere parenti che gironzolano dietro di te
- fai finta di essere a un colloquio vero: vestiti e preparati allo stesso modo (sotto trovi maggiori consigli su come vestirsi), collocati in una stanza priva di rumori, elementi di distrazioni, magari dove studi o lavori
- preparati alle alternative: per qualche motivo (sfiga!) potrebbe non funzionare qualcosa a livello tecnologico, dunque prepara metodi alternativi (es. se Skype non va proponi Hangouts o telefono, trova microfoni e webcam di riserva, ecc.)
Il tempo perso per eventuali problemi di connessione, audio, video, invio file, ecc. potrebbe causare problemi di stress e ansia, quindi meglio risolvere con anticipo eventuali intoppi.
Colloquio dal Vivo
Un colloquio dal vivo non è mai il primo step del processo di selezione, quindi va preso con grande cura e professionalità.
Oltre ai consigli indicati per colloquio telefonico e video, tieni ben presente:
- presentati in anticipo di 5-10 minuti (non 1 ora prima) alla sede del colloquio
- parti con largo anticipo se hai molta strada da fare (lavori in corso, code e altri inconvenienti simili si presenteranno puntualmente proprio il giorno del tuo colloquio: speriamo di no, ma se dovesse accadere…). Se arrivi prima semplicemente ti fai un giretto attorno al luogo del colloquio o ripassi ciò che hai da dire, l’importante è non arrivare in ritardo.
- se arrivi in ritardo devi chiamare prima dell’orario del colloquio chiedendo scusa e fornendo una ragione seria per il tuo ritardo (“C’era la strada bloccata” o “Un’autista lento” davanti a te sono da evitare!). Se non ci sono ragioni serie, chiedi scusa e basta.
Su come prepararsi, cosa dire, come rispondere alle domande e cosa chiedere durante il colloquio vedi i consigli più sotto.
Colloquio Individuale e Colloquio di Gruppo
Tra le tipologie generali del colloquio di lavoro c’è una netta distinzione tra colloquio individuale e di gruppo.
Mentre il primo consiste nella presentazione della propria candidatura e delle proprie capacità rispetto al ruolo lavorativo richiesto, nel colloquio di gruppo il candidato dovrà esprimere le proprie capacità di relazioni umane e lavoro di squadra.
Più sotto approfondiremo aspetti del colloquio tradizionale individuale, che valgono generalmente anche per il colloquio di gruppo.
Nello specifico del colloquio di gruppo i consigli principali sono i seguenti:
- dimentica l’atteggiamento individuale di “Sono io il leader di tutto” e di “Sono figo solo io” tipico dei social e dimostra disponibilità, apertura e collaborazione con gli altri
- ascolta sempre con attenzione ciò che dicono gli altri se vuoi essere ascoltato anche tu, non isolarti
- evita polemiche e aggressività, non giudicare le idee degli altri, anche se le ritieni sbagliate (piuttosto esponi come la tua idea può migliorare ciò che c’è già)
- se qualcun’altro nel gruppo “si atteggia”, risponde male, non ascolta, è maleducato o fa altre cose che ritieni sbagliate mantieni la calma ed esprimi le tue opinioni sempre in modo positivo e migliorativo (i recruiter premieranno il comportamento collaborativo e valuteranno negativamente i comportamenti sbagliati)
- sii deciso, sintetico e diretto, ma anche un mediatore e un negoziatore flessibile per raggiungere l’obiettivo di squadra
- ricorda che un vero leader ascolta ed aiuta gli altri per raggiungere un obiettivo comune condiviso e non cerca di mostrarsi più forte schiacciando il prossimo
Colloquio di Lavoro in Inglese
Colloquio di lavoro in inglese scrive “job interview” ed è del tutto simile al colloquio in italiano, come a quello francese, tedesco, spagnolo.
Non approfondiremo l’argomento in questo post, ma puoi leggere in questo blog i consigli per migliorare l’inglese al colloquio e quelli in generale per trovare lavoro con la lingua inglese.
Il Processo di Recruiting
Generalmente il colloquio di selezione si svolge secondo step precisi (possono variare leggermente in base alle tipologie di lavori, aziende, settori, altri contesti):
Primo Contatto e Convocazione al Colloquio
Il selezionatore si farà sentire con un primo contatto via mail o telefono (in questo caso inizia già un colloquio conoscitivo) per richiedere la convocazione a un colloquio di lavoro vero e proprio: il primo colloquio.
Il primo contatto può essere veloce e diretto a ottenere una data e orario per il primo colloquio.
Oppure può contenere già delle domande di scrematura, per esempio:
- disponibilità del candidato a trasferte per il colloquio, trasferte e trasferimenti per lavoro, altre disponibilità
- stipendio attuale e/o aspettative di salario (preparati con dei dati da riferire, dati precisi almeno riferendoti a un range di stipendio. Se hai bisogno di calcoli, cambi valute e medie di settore l’articolo come chiedere aumenti di stipendio su può esserti utile)
- periodo di preavviso (è nel tuo contratto di lavoro. Calcola sempre un tempo adeguato ad eventuale trasferimento, senza eccedere. Per profili junior, primo impiego, ruoli operativi si cercano spesso candidati già pronti, con massimo 1 o 2 mesi di attesa per iniziare il lavoro; per dirigenti, quadri, manager di alto livello i tempi si allungano per chi ha già un contratto, ma i selezionatori lo sanno già)
Primo Colloquio o Colloquio Conoscitivo
Si entra nel vivo del colloquio con il primo colloquio o colloquio conoscitivo, che può diventare anche colloquio tecnico e definitivo nei casi ciò sia svolto nella stessa sede e giornata.
Qui si approfondiscono gli aspetti generali della tua candidatura, del tuo profilo, del tuo curriculum vitae.
I colloqui conoscitivi possono essere più di uno in caso serva la valutazione di più selezionatori (es. colloquio da parte dell’agenzia interinale, del team leader e di un futuro collaboratore o altro manager).
Secondo Colloquio o Colloquio Tecnico
Al primo colloquio, segue solitamente un colloquio più tecnico dove si affrontano domande più specifiche sul lavoro e sulle mansioni da svolgere nel ruolo per cui ci si candida.
Colloqui tecnici possono riguardare anche la conoscenza della lingua inglese o di altre lingue, la conoscenza di applicativi, software o strumenti di vario genere.
Alcuni test del colloquio, quiz di inglese, questionari psico-attitudinali possono essere svolti anche online, senza necessità di presentarsi dal vivo.
Valutazione ed Esito del Colloquio
Non è possibile determinare a priori quanto dura il colloquio di lavoro. Sia il singolo colloquio che l’intero processo del colloquio di assunzione, può variare in base ai ruoli, alle aziende, ai settori e ai contesti lavorativi.
Una volta terminati i vari step elencati sopra si passa alla valutazione del colloquio e all’esito finale.
Di solito l’esito del colloquio viene comunicato via email o telefono, dunque qui valgono le stesse regole indicate per le varie tipologie di colloquio.
Nella lettera d’esito del colloquio di lavoro (o nella telefonata corrispondente), possono avvenire le seguenti cose:
- feedback positivo del colloquio: si riceve l’offerta economica e il contratto di lavoro offerto (prendersi almeno 24-48 ore per leggere le informazioni e riflettere è una buona prassi.)
- feedback negativo del colloquio: si riceve la motivazione per la mancanza dell’assunzione
- se non si riceve più risposta: contattare il recruiter dopo il termine indicato per l’esito del colloquio o dopo 7 giorni dal colloquio stesso per chiedere informazioni
Un feedback negativo non significa per forza che il colloquio di lavoro è andato male: potrebbe essere andato benissimo, ma ci sono altri candidati con maggiore esperienza, specializzazione, conoscenza della lingua o altre caratteristiche simili.
Dopo un colloquio di lavoro che non è andato a buon fine, è importante ottenere almeno un’email di risposta con la motivazione: questo ti servirà ad avere un’idea chiara su eventuali punti deboli da migliorare per i prossimi colloqui.
Colloquio di Lavoro: Come Vestirsi e Come Prepararsi
Outfit al Colloquio di Lavoro
Come ci si veste al colloquio di lavoro? É importante l’outfit, il tipo di abbigliamento, il look utilizzato?
Quando si parla di come presentarsi a un colloquio di lavoro, è buona norma usare sempre professionalità e sobrietà.
Ricordati che il tuo modo di vestirsi e il tuo aspetto è la prima immagine, il primo biglietto da visita per il selezionatore.
Certo l’abito non fa il monaco, ma è pur vero che, non avendo altre informazioni a disposizione, il primo giudizio che come esseri umani diamo di una persona è basato sull’aspetto fisico e sul suo look, accompagnati poi dall’atteggiamento iniziale.
Insomma, se ci si presenta in ritardo, con i capelli completamente spettinati, i vestiti stropicciati, con un pessimo odore, non è il massimo per iniziare.
Dunque, per cominciare bene, è ok prepararsi con un look sobrio e professionale, pulito e in ordine.
Fare un colloquio di lavoro da Intimissimi o Accenture, da Esselunga o Fincantieri può essere molto diverso, ma più o meno il modo di vestire consigliato resta lo stesso.
In alcune occasioni, ad esempio per profili senior, giacca e cravatta per l’uomo così come un outfit più elegante (ma sempre professionale) per la donna possono rappresentare un must, mentre per ruoli junior e startup uno stile business casual è ok (es. jeans e camicia).
Pensa sempre al fatto che il modo di vestire deve semplicemente comunicare che sei una persona pulita, affidabile, seria e professionale: non servono eccessi, l’attenzione deve essere attirata dai tuoi talenti e dalle tue capacità, non dal tuo look.
Dopo aver visto come vestirsi al colloquio di lavoro, vediamo anche come prepararsi al colloquio per affrontarlo bene!
Come Arrivare Preparato al Colloquio di Assunzione
Le regole su come fare bella figura e arrivare preparato al colloquio sono semplici, ma fondamentali:
- comprendere e studiare bene tutta la job description dell’annuncio lavoro (bisogna saperlo ripetere, avendone compreso mansioni, responsabilità, ecc.; se non si capiscono alcune parole e termini tecnici, bisogna cercarli sul dizionario o su Google e capirli)
- leggere informazioni presenti su eventuali link della job description e sul sito web dell’azienda (se presente)
- indagare su notizie, trend di mercato e di settore dell’azienda, per capire quali sono le ultime innovazioni e l’evoluzione degli stessi (un plus in più per fornire risposte approfondite ai recruiter e dimostrare proattività e voglia di imparare)
- studiare il profilo del/dei recruiter dalle pagine team dell’azienda o da Linkedin e altre fonti disponibili (questo serve a trovare eventuali punti in comune o altri elementi su cui potrete fare domande per stupire il selezionatore. Per esempio, puoi scoprire che ha lavorato nella tua stessa azienda in passato oppure che ha vissuto nella tua stessa città. O ancora puoi scoprire suoi progetti di volontariato, altre attività su cui puoi fare domande di curiosità alla fine del colloquio. Non avere timore di fare queste domande: dimostrerai anzi curiosità e voglia di imparare e metterti in gioco)
- trovare domande e risposte tipiche del colloquio (abbiamo dedicato un post su come conoscere in anticipo le domande del colloquio, ma in generale puoi cercare su Google e Forum “domande colloquio banca” oppure “domande colloquio Decathlon” per trovare qualche consiglio. In più puoi utilizzare il sito di Glassdoor Interview Questions & Answers dove trovi domande e risposte nei colloqui di aziende specifiche, rilasciate in modo anonimo da persone che hanno affrontato tali colloqui)
- prepararsi in anticipo delle risposte alle domande probabili del colloquio di lavoro, che vedremo più sotto (per evitare momenti di ansia, scene mute e altre situazioni stressanti: alcune domande possono spiazzarti, ma se ti prepari prima eviterai certe situazioni spiacevoli)
- fare una simulazione del colloquio di lavoro facendo fare le domande a un amico ti può essere utile cercando di capire se le tue risposte siano comprensibili, se c’è qualcosa che non va e da correggere nella tua comunicazione (se nessuno può aiutarti, registrati con la videocamera di uno smartphone e verifica di persona)
Non saltare per pigrizia questo passaggio di preparazione al colloquio, potresti pentirtene davvero.
Ora che abbiamo visto come arrivare pronto per un colloquio di lavoro perfetto vediamo anche come affrontarlo.
Colloquio di Lavoro: Come Affrontarlo al Meglio
Come Comportarsi al Colloquio e Cosa Dire
Finalmente ci sei: sei arrivato al giorno del colloquio di lavoro e sei nella sala d’attesa, aspettando la tua chiamata.
Situazioni di stress e ansia sono la regola e la situazione necessaria: se non senti queste sensazioni sono due le cose: o sei più freddo e arido di un serial killer oppure non te ne frega niente di questo colloquio.
A parte di scherzi, lo stress e l’ansia sono segnali della tua adrenalina, del corpo e della mente che si preparano a dare il meglio a livello di energia, dunque è come se fossi in un momento di “riscaldamento dei motori” per la gara.
Quello che dovresti evitare in questo momento è cercare di sedare lo stress e l’ansia con metodi strani o dannosi: evita di ripassare nella tua mente domande e risposte (ormai o le sai o non le sai, dovevi pensarci prima) perché in questo momento non c’è lucidità, ma carica emotiva.
Quello che puoi fare è pensare ad altro, per esempio pensa ai tuoi cari, ai tuoi hobby e a ciò che ti fa stare bene.
Un’altra cosa che devi considerare è che lo stress e l’ansia sono anche sensazioni che hanno i recruiter, sensazioni generate sia dalla necessità di raggiungere i propri obiettivi, cioè di trovare i giusti candidati senza sbagliare, sia dalla stessa natura umana che crea delle iniziali barriere quando ci si trova di fronte a una persona nuova: dunque, anche il selezionatore vorrà mettervi a proprio agio.
Lo stress e l’ansia passeranno immediatamente dopo che avrai iniziato a parlare e ad interagire con il selezionatore: è normale, corpo e mente avranno smesso di tirare a mille il motore e si concentreranno sull’esecuzione del colloquio come preparato.
Compresa la gestione dello stress, passiamo alle regole su come comportarsi durante il colloquio di lavoro:
- come comunicare?
- sorriso, energia, stretta di mano forte, e tutte le raccomandazioni tipiche vanno bene, l’importante è non esagerare sorridendo in continuazione come ebeti, muovendosi continuamente come il vigile del traffico o distruggendo la mano del povero recruiter.
- positività ok, ma eviterei di fingere che tutto sia bello, positivo e super a prescindere come dicono molti guru di oggi: alcuni recruiter apprezzano la sincerità (e quelli bravi la sanno riconoscere), mentre non possono vedere chi finge. Nel business, fingere e non mostrarsi per ciò che si è davvero può essere dannoso.
- in generale, esprimersi in maniera semplice e sintetica, con poche frasi, senza dilungarsi
- leggi anche l’articolo su come comunicare efficacemente al colloquio
- ascoltare sempre fino alla fine le domande del recruiter e ciò che vuole dire, senza interromperlo (davvero se non hai imparato ad ascoltare gli altri è meglio che non ci vai neanche al colloquio)
- cosa dire?
- “Buongiorno (o buonasera)”, dare del lei ed essere sempre formali, se non viene richiesto il contrario
- chiedere “Come va/Come sta/Tutto bene?” ci può stare per rompere il ghiaccio (nel mondo anglo-sassone è norma in uso salutarsi con “Hi/Hello how are you?” e rispondere “Fine and you?” o simili
- per domande e risposte, domande da fare vedi più sotto
- non prepararsi “pappardelle” pronte da ripetere a memoria: non siete a un’interrogazione della scuola. Va bene studiare delle risposte, ma bisogna esprimerle in un discorso e dialogo senza sembrare un registratore
- arrivare in anticipo l’abbiamo già detto? Ripeterlo fa sempre bene!
- comportamenti strani dei recruiter? Per alcune posizioni lavorative particolari, potrebbero esserci colloqui dove i selezionatori si comportano in modo strano (magari fingendosi arrabbiati e stressati per simulare una situazione stressante): il vostro obiettivo è sempre ricordarsi di essere professionali e di agire mantenendo la calma.
- n.b.: per donna o uomo al colloquio di lavoro (come per qualsiasi razza, età, cultura, ecc.) non ci sono differenze ovviamente. Se riscontrate comportamenti discriminatori potete farlo notare durante o dopo il colloquio.
Vediamo più nel dettaglio cosa dire al colloquio di lavoro, con domande e risposte tipiche, cosa chiedere.
Colloquio di Lavoro: Domande e Risposte Esempio
Ecco alcune domande e risposte possibili di ogni colloquio di lavoro (a prescindere da azienda, settore, contesto, ecc.):
- Parlami di te: la tipica domanda di autopresentazione va preparata in anticipo, deve essere coerente con quanto scritto sul CV, profilo Linkedin, cover letter, ecc., ma anche un minimo originale, con qualcosa in più che non avete scritto. Bisogna pensare che la presentazione personale non viene richiesta al candidato per conoscere la risposta, ma semplicemente per rompere il ghiaccio, capire meglio chi è anche osservando il tuo atteggiamento mentre parli e il tuo modo di comunicare. Quindi, in questa risposta, conta più il modo di rispondere e la tua comunicazione, rispetto alle parole in sé.
- “Ha capito il lavoro/il ruolo/la job description?” a cui ovviamente non si risponde con sì o no, ma con la sintesi della descrizione del ruolo e dell’annuncio di lavoro, per dimostrare di averlo capito e studiato (se non sai rispondere a questa domanda, puoi anche alzarti e andartene: io non ti assumerei manco morto!)
- “Perché dovremmo assumerla?” un’altra domanda a cui devi assolutamente preparare risposta, le tue motivazioni devono risiedere sia nella tua specializzazione e coerenza del tuo profilo con il lavoro e ruolo, sia in tuoi talenti e capacità che hai in più rispetto ad altri candidati (e che devi essere bravo a riconoscere, sfruttare e comunicare)
- “Quali sono i suoi pregi/i suoi difetti?” studiane 2 o 3 per ciascuno, magari te ne basterà dire uno solo, ma con 3 sei sicuro di averne abbastanza. Devono essere ovviamente correlabili al lavoro e al ruolo. I difetti e gli errori vanno comunicati in chiave positiva (es. se tra i tuoi difetti c’è l’impazienza, puoi dire che “A volte a lavoro sono impaziente, perché voglio raggiungere i miei risultati più velocemente possibile”, ma puoi anche indicare il difetto accompagnato da un pregio, quindi continuando l’esempio detto: “Fortunatamente col tempo ho imparato dei metodi per mantenere la calma, in modo da essere più lucido e superare eventuali ostacoli che mi impediscono di raggiungere tali risultati”)
- “Raccontami di quella volta…“: gli aneddoti e le storie di esperienza lavorativa, universitaria, scolastica, ecc. possono essere richiesti per comprendere il tuo comportamento davanti a situazioni particolari da affrontare, specialmente con problemi o elevato stress. Qui il modello di risposta andrebbe fatto esponendo è lo SPAR/STAR (situation, problem/task, action, result) ovvero: situazione iniziale, problema da affrontare, azione attuata per risolvere il problema e risultato finale.
- “Il tuo passato e i tuoi problemi/il tuo futuro e i tuoi obiettivi” saranno argomento del colloquio. In generale, non parlare male di ex colleghi e datori di lavoro e preparati risposte efficaci sui tuoi obiettivi futuri per fare capire quali sono le tue ambizioni (meglio se fai capire che vuoi fare carriera nell’azienda per cui ti candidi)
- Domande a trabocchetto? Difficile vengano richieste, non ci sono domande standard di questo tipo: le domande servono a capire chi sei e se vai bene nel ruolo, non per farti fuori a prescindere. Al colloquio non ci sono trucchi né trabocchetti: bisogna arrivare preparati ed essere professionali, il resto verrà da sè
Abbiamo approfondito sulle principali 7 domande e risposte del colloquio in questo articolo.
Queste domande frequenti vengono effettuate generalmente in fase di primo colloquio o colloquio conoscitivo, sia che si tratti di colloquio per commessa, call center, banca, barman, receptionist, stage, tirocinio, oss, ecc..
Le domande tecniche del colloquio ovviamente saranno specifiche in base a ruolo, lavoro, settore ed azienda e per rispondere bene va ovviamente studiato tutto il materiale a disposizione (sito web, notizie, ecc.). Lo stesso discorso vale per colloquio attitudinale, colloquio psico-attitudinale, colloquio con psicologo, test e quiz vari.
Vuoi prepararti anche delle frasi da dire e domande da chiedere al selezionatore durante il colloquio? Vediamone alcune.
Domande Intelligenti da Fare al Recruiter
Le domande da porre al recruiter sono generalmente da tenere per la fine del colloquio.
Di solito è proprio il selezionatore a chiedere se hai domande da fare.
In caso ciò non avvenga, quando il colloquio è al suo termine puoi far notare di avere qualcosa da chiedere.
Ecco alcune domande intelligenti da fare al recruiter:
- chiedere informazioni sul tuo manager/team leader e sul gruppo di lavoro in generale, per capire come è organizzata l’azienda e il team in cui lavorerai (dimostra il tuo interesse nel lavoro e nell’organizzazione dell’azienda)
- quali prospettive di carriera ci sono per il tuo ruolo/profilo (dimostrano la tua voglia di crescere in azienda)
- come si trova il selezionatore in quel lavoro? (si intende se è un dipendente dell’azienda, non se si tratta di recruiter esterno di agenzia interinale o head hunter. Questo dimostra la tua curiosità e volontà di comprendere com’è lavorare nell’azienda)
- “Che impressione ha avuto di me?” (per avere già un giudizio preventivo, dimostra tuo forte interesse al parere del selezionatore e al lavoro. A questa domanda potrebbe anche venir fuori qualcosa di non detto nel colloquio a cui puoi dare ulteriori risposte per fornire maggiori informazioni al selezionatore)
- quando e come riceverai feedback o lettera d’esito del colloquio (ti serve per avere un riferimento su quando ricontattare il recruiter per avere aggiornamenti)
- (da chiedere solo alla fine) chiedere almeno il range salariale ed eventuali bonus, compensi extra, ecc. se non è già stato comunicato o richiesto
Approfondisci anche sull’articolo che abbiamo scritto in merito a quali domande fare al recruiter e quali non devi fare.
Conclusioni
Qui dentro hai trovato tantissimi consigli, tecniche e regole per fare un colloquio di lavoro perfetto o quasi.
In bocca al lupo per il tuo colloquio e condividi questo articolo se ti è stato utile.
Immagine Candidati in Sala d’Attesa da katemangostar – Freepik