Lasciami indovinare: sei di nuovo alla ricerca di un lavoro.
Forse l’esperienza precedente non ti è piaciuta, oppure si è conclusa per ragioni indipendenti dalla tua volontà (crisi aziendale, esuberi…).
Questa volta, però, sei deciso a trovare un buon posto, in un gruppo solido, dove tu possa crescere come persona e come professionista.
Non vuoi perdere tempo con annunci ambigui, team disorganizzati o in conflitto perenne, mesi incerti.
Insomma, hai le idee piuttosto chiare: ma non sai come muoverti, vorresti poter riconoscere al volo un ambiente di lavoro non adatto a te, durante il colloquio o se possibile anche prima.
Peccato che la proverbiale sfera di cristallo non ce l’abbia nessuno…
Per fortuna, però, esistono degli indizi che possono aiutarti a capire in fretta se quel potenziale datore di lavoro fa sul serio o se in ditta ci sono dei problemi.
Non ci credi?
Vediamoli insieme!
7 Segni Rivelatori di un Ambiente di Lavoro Problematico, Prima, Durante e Dopo il Colloquio
1. Prima Del Colloquio: L’Annuncio di Lavoro
Prima ancora di rispondere all’annuncio di lavoro che hai trovato in Rete, leggi con attenzione: l’offerta ti sembra regolare? La ditta viene identificata in modo chiaro (nome, settore, eccetera)?
Già da questi particolari puoi capire molte cose: se le mansioni vengono spiegate in termini troppo vaghi (“marketing”, “attività organizzative”), o se appare un linguaggio sessista (e illegale) come “cercasi impiegata di bella presenza”, probabilmente è meglio che tu non stia a sprecare il tuo tempo.
2. Prima del Colloquio: La Risposta alla tua Candidatura
Bene, l’annuncio di lavoro non ti ha dato problemi, hai inviato il tuo curriculum… ed ecco la risposta.
Dopo quanto tempo è arrivata? Se ti hanno fatto aspettare più di due settimane, potrebbe essere un segno di scarsa organizzazione.
Anche il tono dell’e-mail o della telefonata è importante: se la persona con cui hai a che fare si dimostra scostante, o poco disposta a fornire chiarimenti su data e luogo del colloquio, la comunicazione potrebbe non essere il punto forte dell’azienda.
3. Al Colloquio: All’Arrivo alla Sede dell’Azienda
Bene, eccoti al giorno del colloquio: non appena sei alla porta della ditta, come vieni ricevuto?
Chi risponde al citofono sa già del tuo arrivo?
Quando entri, qualcuno si affretta a darti il benvenuto (ad esempio una receptionist, o lo stesso recruiter)?
Già da questi primi momenti in azienda, puoi farti un’idea dell’aria che vi si respira, se l’atmosfera è rilassata o agitata: approfittane!
Se l’accoglienza non ti sembra molto cordiale, attento: potrebbe essere indicativo di uno scarso rispetto per il personale.
4. Al Colloquio: Mentre Attendi l’Intervistatore
Se sei arrivato con un certo anticipo sull’orario concordato, ti viene chiesto di aspettare che il recruiter sia libero per riceverti, di solito in un’anticamera, o in un ufficio vuoto.
In quei dieci, venti minuti, è probabile che tu veda passare per i corridoi uno o più dipendenti della ditta: come si comportano, nel vederti?
Se ti riservano un sorriso o un saluto amichevole, è di sicuro un buon segno!
Se invece noti indifferenza, o peggio ancora insofferenza (della serie: “sono troppo occupato/a per accorgermi della tua esistenza”), ecco un segnale d’allarme da non sottovalutare: se già ora i tuoi possibili colleghi ti trattano con sufficienza, ti immagini come potrebbero dimostrarsi, nello stress del lavoro di ogni giorno?
5. Al Colloquio: Davanti all’Intervistatore
Finalmente, arriva l’intervistatore: è la persona con cui hai comunicato per e-mail o telefono, o almeno una persona di cui ti hanno parlato (responsabile del settore in cui dovresti lavorare, CEO dell’azienda)?
Se non è cosi, se il “selezionatore” ti sembra in realtà un componente a caso dello staff a cui è stata scaricata l’incombenza di parlare con te, stai in guardia: potrebbe essere il segno di un gruppo di lavoro poco organizzato, nel quale i compiti non sono suddivisi in modo chiaro.
6. Al Colloquio: Durante l’Incontro
Eccoci finalmente nel vivo del colloquio di lavoro: come stanno andando le cose?
Se l’intervistatore dimostra di aver letto il tuo curriculum con attenzione, ti spiega in modo semplice e chiaro le mansioni che dovresti svolgere (in che modo, con quali strumenti, in coordinamento con quali figure, ecc.) e le prospettive di carriera (possibilità o meno di assunzione, aumenti di stipendio, e così via), tutto bene.
Se poi è disponibile a rispondere alle tue domande, e lo fa con precisione, meglio ancora (se non sai che domande fare, leggi questo articolo sulle domande da fare al colloquio di lavoro).
Invece, se ti accorgi che non ha la minima idea di chi tu sia, se ti ritrovi costretto a raccontare a voce quello che avrebbe già potuto leggere sul tuo cv, e se si dimostra impreparato, stai in guardia: può darsi che tu sia soltanto carne da macello per l’azienda, e che l’annuncio di lavoro fosse più una scusa per raccogliere dati da rivendere a terze parti che un’offerta genuina.
7. Dopo il Colloquio: Il Feedback dell’Intervistatore
Prima di tutto: il verdetto del recruiter è arrivato nei tempi previsti?
Se alla fine del colloquio ti è stato assicurato che avresti ricevuto un responso “entro una settimana, in ogni caso”, ma dopo quindici giorni e due e-mail stai ancora aspettando, è molto probabile che la tua candidatura non sia andata a buon fine.
Niente per cui disperarsi, comunque: in fondo, davvero avresti potuto fare affidamento su dei datori di lavoro così male organizzati?
Certo, può anche darsi che alla fine arrivi invece una buona notizia, che tu sia stato assunto.
Ma anche in questo caso, se in precedenza hai notato diversi aspetti negativi, pensaci bene: vale davvero la pena di ritrovarsi in un ambiente di lavoro instabile, se non addirittura tossico?
Si tratta di una scelta importante, che spetta solo a te.
Conclusione
Insomma, già dalle prime interazioni con un’azienda, puoi scoprirne molti lati positivi, ma anche negativi.
In fondo, se è vero che il colloquio serve al potenziale datore di lavoro per farsi un’idea su di te, è altrettanto vero che anche tu, magari più silenziosamente, stai valutando lui!
Ricorda sempre che non tutte le opportunità sono imperdibili; e se non hai estrema necessità di iniziare a lavorare subito, e non è così strano pensare che con le competenze giuste e un po’ di pazienza tu non possa trovare di meglio.
Insomma, cogli i segnali… e tira le somme!