Sto parlando di tutto quello che si può fare dopo lavoro in una città come Barcellona.
Per chi avesse il sogno di trovare lavoro in questa splendida città o in altre località della Spagna, voglio raccontare la testimonianza di un giovane italiano.
Simone, è partito dalle marche, prima per l’Irlanda per poi arrivare nella città dei suoi sogni: Barcellona.
Ecco l’intervista in cui ci spiega come trovare lavoro in Spagna..
Come Trovare Lavoro in Spagna [Intervista a Simone, Account Manager a Barcellona]
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Ciao Simone, innanzitutto un saluto dalla community di Lavora Con Noi Italia. Vuoi spiegarci di cosa ti occupi oggi, che tipo di contratto ricopri e magari “spifferarci” quanto guadagni?
Ciao! Un saluto a tutti e grazie per avermi chiesto di raccontarvi un po’ la mia storia.
Lavoro come Account Manager per un’azienda multinazionale informatica (HP) che appoggia grandi partner. Mi occupo di gestire i partner italiani per tutta una serie di esigenze e richieste.
Lo stipendio è sopra la media italiana in generale, diciamo che in aziende multinazionali di questo genere si può prendere dai 1.200 ai 1.600 al mese (come inizio), ma poi ci sono i bonus che non sono difficili da raggiungere, quindi sono stipendi niente male.
Considerando che poi la vita costa un po’ meno che nelle grandi città Italiane, si riesce a vivere bene e volendo anche a mettere via un po’ di soldi.
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Tu sei un esempio di come un ragazzo italiano che aveva un sogno, quello di andare a vivere e lavorare nella splendida Barcellona, sia riuscito a realizzarlo. Vuoi spiegarci come hai definito il tuo sogno e quale è stato il percorso che ti ha portato a realizzarlo?
Sì, il mio sogno era proprio quello di venire a lavorare e vivere a Barcellona e alla fine ce l’ho fatta. Non è stato facile, né veloce.
Le cose che mi hanno aiutato di più sono l’esperienza lavorativa internazionale che ho fatto a Dublino, dove ho lavorato per 2 anni, e ovviamente la conoscenza della lingua inglese.
In ogni caso, la cosa che ha contato di più è stata non aver mai mollato dopo mesi senza un segnale positivo o aziende che rispondessero ai miei cv.
Essere determinati tra l’altro aiuta molto durante i colloqui; chi ti “intervista” se ne accorge se vuoi veramente quel lavoro o se vuoi solo andare a far villeggiatura a Barcellona. A quella ci si pensa dopo 😉
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Prima di arrivare in Spagna hai lavorato anche in Irlanda. Immagino avrai lavorato molto per migliorare le tue competenze e per trovare lavoro all’estero. Ci puoi dire 5 cose da fare, a tuo parere, per prepararti a trovare lavoro fuori?
Sarebbero tantissime le cose da tenere in mente quando si parte per trovare lavoro all’estero, ma sintetizzando per me è stato fondamentale:
- essere determinato e pronto a tutto;
- fare più contatti possibili. Rimanere in contatto e a volte anche rompere le scatole un po’ più del dovuto. Alla fine si diventa amici e chi può una mano te la da;
- avere un livello della lingua locale accettabile fin da subito. Per questo bisogna dare spazio alla fantasia, ogni mezzo è buono! Io durante i 2 mesi di ricerca del lavoro in Irlanda mi iscrivevo a scambi linguistici, classi di conversazione, guardavo la tv e i film in lingua, ecc..
- presentarsi bene. Cioè avere un buon cv, un buon profilo linkedin e sapere cosa interessa di più alle imprese e ai recruiter, ecc.. Il “marketing personale” è assolutamente importante e tutti possono imparare in tempi anche brevi a sapersi presentare nel migliore dei modi.
- non avere paura di sbagliare o di fare brutte figure. Più si sbaglia più si impara. Se si guarda questo aspetto inevitabile di ogni esperienza all’estero con questa positività, non c’è nulla che sia troppo difficile o impossibile da fare. Se ripenso ai primi colloqui che ho fatto a Dublino mi viene da ridere, per non piangere! Scene a volte un po’ imbarazzanti, ma che comunque hanno dimostrato a me stesso e in qualche modo anche a chi mi faceva il colloquio, che non avevo paura di rischiare e che ero assolutamente determinato ad imparare in fretta e a trovare un lavoro in Irlanda. Alla fine, un atteggiamento positivo ripaga sempre.
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Come hai cercato e trovato lavoro in Irlanda e in Spagna?
Il lavoro a Dublino me lo sono cercato direttamente sul posto.
Sono andato a vivere per un paio di settimane a casa di amici di un mio amico, da lì ho incominciato a cercare ovunque purchè potessi incominciare a guadagnare qualche soldo per rimanere sul posto.
Devo dire che alla fine mi è andata bene, perché dopo poco più di 2 mesi ho trovato lavoro in Microsoft con un contratto a tempo indeterminato (da quelle parti è abbastanza normale).
Quando ero alla ricerca, la mattina andavo in giro a consegnare cv a mano a ristoranti e quant’altro, il pomeriggio invece “applicavo” direttamente dal mio pc per le aziende che postano le posizioni aperte sui portali di ricerca lavoro. I principali portali internazionali sono: Monster, Indeed, Toplanguajejobs, ma ce ne sono molti altri.
Nel caso della Spagna invece ho deciso che non sarei partito dall’Italia senza prima aver trovato il lavoro.
Ci ho messo un po’, diciamo 6 mesi, ma un paio di ricerca intensa. Il lavoro l’ho trovato grazie ad uno dei 3 principali motori di ricerca.
Sono stato contattato dopo aver mandato la mia candidatura per una posizione e poi mi hanno fatto 4 colloqui fra Skype e telefono, un po’ in inglese e un po’ in italiano.
Lo spagnolo di solito non serve se si lavora in una multinazionale e poi si impara in fretta una volta che si è qui.
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Colloqui: come li hai affrontati? Hai trovato domande inaspettate? Come vieni valutato dai recruiter?
In realtá, avendo fatto parecchi colloqui in vita mia, anche in inglese, ero più o meno pronto per tutte le domande che mi hanno fatto.
Le domande più complicate sono quelle in cui ti chiedono di spiegare nel dettaglio cosa hai fatto nelle esperienze lavorative precedenti. Vogliono sapere quali problemi hai dovuto affrontare, con quale ambiente lavorativo ti sei confrontato, che livello di efficienza hai raggiunto e quant’altro.
Insomma i recruiter, soprattutto all’estero, sono più interessati a capire le tue attitudini, a creare un profilo personale completo ed esaustivo, piuttosto che a sapere il voto della laurea e il nome delle posizioni che hai ricoperto in precedenza.
Poi ovviamente, se ci si presenta con un’esperienza in un’azienda con un nome importante, si ha qualche chance in più.
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Come è la vita in Spagna? Cosa si fa al di là del lavoro?
La vita è eccezionale! Chiaramente sono ancora nella fase dell’innamoramento iniziale, ma rispetto ai posti dove ho vissuto finora, qui è spettacolare per molti motivi.
Il clima è veramente piacevole e i mesi di effettivo freddo (comunque non molto freddo) sono più o meno 2.
Non c’è troppo vento e a Ottobre si va ancora in spiaggia. La gente, anche se i catalani sono mediamente un pò più chiusi del resto degli spagnoli, è molto disponibile, aperta a conoscerti, curiosa e se può ti da una mano.
Qui non hanno il problema di giudicarti per come sei vestito, per come porti i capelli, per il posto da cui vieni, per l’accento che hai ecc.. Insomma, fra gli spagnoli e gli stranieri, di amici se ne possono fare tanti e anche abbastanza in fretta.
La vita poi è pienissima e intensa, la mia al momento direi abbastanza frenetica!
Barcellona in particolare (come molti sapranno già) è una città piena di possibilità e di cose belle da vedere e da fare.
Si fa molta festa e raramente ci si annoia. Il problema semmai è evitare di lasciarsi andare troppo alla movida, per il lavoro, specialmente all’inizio non è molto indicato!
Però a livello culturale, commerciale, di vita notturna, di incontri, e quant’altro è sicuramente una delle città migliori d’Europa e forse del mondo.
Ah! Dimenticavo, il costo della vita è mediamente un pò più basso dell’Italia, e gli stipendi un pochino più alti (non prendetela come la verità assoluta perchè ci sono mille situazioni differenti, però in generale funziona così).
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Torneresti mai in Italia in futuro? Perché?
Non per ora. Adesso mi trovo molto bene qui, ho già un bel gruppo di amici, il lavoro mi sembra interessante e tutte le condizioni che ho trovato mi stanno aiutando ad ambientarmi e a vivere come desidero.
Chiaramente è ancora presto per dare giudizi definitivi, ma se il buon giorno si vede dal mattino..
L’Italia è il mio paese, sono fiero di essere italiano e mi schiererò sempre con la mia patria nonostante tutti i casini che ci sono nel nostro paese.
La mia non è stata una fuga, piuttosto ho cercato un posto nel mondo che potesse essere adatto a me e qui sto trovando delle risposte interessanti. In piú, la considerazione e le condizioni che ho trovato in Spagna sono difficilmente rintracciabili in Italia in questo momento.
Mi auguro che presto saremo anche noi in grado di attrarre capitali esteri e lavoratori come stanno facendo altre nazioni già da qualche anno.
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Molta gente si trova giustamente demoralizzata visto il periodo economico. Anche tu immagino avrai ricevuto tantissimi “no” e porte in faccia, prima di trovare lavoro: cosa vorresti dire a chi è demoralizzato e a chi ha già ricevuto tanti no?
Tantissime volte ho pensato che non ce l’avrei fatta e che era una perdita di tempo e tantissime volte ho “iniziato a mollare”.
Ma poi ogni volta sono ripartito, più deciso e determinato di prima.
Se una cosa è vera resiste ad ogni scoraggiamento o momento difficile.
Quindi, se un desiderio è vero, bisogna lottare con le unghie e con i denti per ottenere quello che si cerca.
Al momento giusto le cose vengono fuori, ma solo chi non molla lo scopre.
Conclusioni
L’esperienza di Simone è una dei tanti italiani che hanno trovato lavoro all’estero.
E dalla sua testimonianza troviamo dei fattori fondamentali da seguire: determinazione e non mollare mai, essere pronti a sbagliare e a ritentare, studiare e conoscere le lingue.
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Un saluto
S
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