Quando conoscevo Eleonora Rocca per la prima volta anni fa eravamo nell’epoca dei “pionieri” del digital in Italia.
Entrambi stavamo avviando i propri progetti nel digital, io sviluppavo questo blog, lei avviava le sue attività, tra cui il suo blog di moda, stile e creatività The Brunette Cupcake.
Poi Eleonora si è trasferita a Londra ed è diventata un punto di riferimento nel settore digitale, portando in Italia eventi internazionali, come il Mashable Social Media Day.
Per questo ho deciso di intervistarla su com’è lavorare, fare carriera e avviare startup nel digital in UK.
Ascolteremo la sua storia e i suoi consigli sul lavoro a Londra e in Inghilterra, ma anche sull’imprenditoria, in particolare nel business digitale.
Lavorare a Londra, Fare Carriera in Inghilterra e nel Regno Unito, Avviare StartUp di Successo nel Mondo Digital in UK [Intervista a Eleonora Rocca, esperta Digital]
1. Eccoci Eleonora, un saluto da tutta la community di Lavora Con Noi Italia. Perché hai scelto di cercare lavoro nel Regno Unito, passando da Milano a Londra?
Ciao! Anzitutto ti ringrazio per questa intervista e per avermi definita “un punto di riferimento nel settore”, ne sono lusingata.
Tornando alla tua domanda, ho deciso di trasferirmi in UK perché ritenevo di aver raggiunto il “tetto” massimo raggiungibile in Italia in termini di carriera.
Avevo già un buon curriculum, ricco di esperienze importanti maturate in realtà come Hewlett Packard, Roberto Cavalli e Microsoft; conoscevo bene la lingua perché avevo già vissuto a Londra tra il 2005 e il 2006 per 1 anno, quindi mi sono detta perché no?
E’ il momento giusto per cogliere l’occasione di crescere ancora, sia a livello di posizione che a livello economico.
2. Ci sono grandi differenze tra Regno Unito e Italia a livello di opportunità nel settore digital e marketing?
Più che altro direi che sussistono grandi differenze lato opportunità non solo nel settore del digital marketing, ma in qualunque settore.
Il mercato del lavoro inglese è estremamente dinamico e meritocratico.
Di conseguenza per chi è preparato, conosce la lingua e ha voglia di mettersi in gioco, c’è davvero molto spazio.
3. Quale consiglio daresti a una persona che sta cercando lavoro nel marketing digitale in Italia? E quale consiglio daresti a chi sta cercando lavoro nel Regno Unito?
A chi sta cercando lavoro nel digitale in Italia suggerisco di studiare molto, andare agli eventi di settore cercando di creare link interessanti, cercare di sfruttare la propria creatività al massimo attraverso i social media, mostrando cosa si è in grado di fare.
Un Blog può essere un ottimo punto di partenza, anche se non bisogna aspettarsi di poterci guadagnare da subito.
A chi invece sta cercando lavoro nel Regno Unito, suggerirei di avere preparare un ricco portfolio prima di approcciarsi a questo mercato.
Il mercato del lavoro inglese è molto più “severo” e pragmatico in termini di competenze. Bisogna dimostrare di essere altamente specializzati per poter accedere a posizioni di buon livello.
Ci sono molte opportunità ma si tratta di un mercato altamente competitivo. Inoltre, sembrerà scontato, ma è necessario sapere bene la lingua per potersi inserire bene nel mercato del lavoro inglese.
Molto spesso vedo Italiani arrivare qui con un inglese scarso e lamentarsi perché trovano soltanto lavoro come camerieri.
4. Quali sono 3 semplici cose/mentalità tipiche dell’Uk che secondo te dovrebbero essere replicate in Italia per migliorare il mercato del lavoro e dell’impresa?
- La capacità di eseguire bene e “chiudere il cerchio sempre” . La famosa “execution” insomma. Gli inglesi tendono a non essere particolarmente creativi o mentalmente elastici, come invece possiamo essere noi, ma sono molto più disciplinati in termini di “messa a terra” delle attività, caratteristica fondamentale per qualunque attività o impresa di successo.
- L’umiltà nel partire dal basso e essere pronti a fare la gavetta prima di raggiungere risultati importanti, senza cercare scorciatoie.
- Scontato, ma molto vero. Selezione e di avanzamenti di carriera basati su criteri meritocratici e incentivanti. In UK se un professionista porta valore, gli viene riconosciuto ed esistono sistemi altamente premianti all’interno delle aziende. Ogni tre/sei mesi si svolgono le c.d “review”, ovvero confronti con i propri capi per capire a che punto si è con gli obiettivi prefissati e cosa si può fare di meglio per raggiungerli. I manager hanno sempre un atteggiamento molto positivo nei confronti dei “sottoposti” e sono sempre aperti a fare in modo che le persone che riportano a loro siano contente e motivate, aiutandole costantemente a crescere sia dal punto di vista personale che professionale.
5. Abbiamo parlato anche di impresa… Oltre alla tua carriera lavorativa come manager, hai avviato le tue attività imprenditoriali e sei fondatrice e organizzatrice di alcuni dei più importanti eventi in ambito digital, social media & startup : Il Mashable Social Media Day Italia + Digital Innovation Days 2017. Come è avvenuto questo passaggio? Perché secondo te sono importanti questi tipi di eventi?
Si esatto. Diciamo che dopo 17 anni di “Corporate World”, come lo chiamano qui, ho sentito che era arrivato il momento di creare qualcosa di mio, qualcosa che mi permettesse di esprimere il mio talento e la mia creatività a 360 gradi.
Inoltre volevo creare qualcosa di valore per il mio Paese, che anche se ho deciso di lasciare, resta sempre il mio Paese.
Ritengo che l’Italia abbia bisogno di eventi di questo tipo, dove ci si contamina positivamente, dove si partecipa e si esce motivati, “carichi”, pieni di voglia di fare e di mettersi in gioco.
Spesso quando torno in Italia vedo persone scontente, annoiate, rassegnate ad una vita lavorativa che non li entusiasma.
Penso che il digitale invece offra delle grandi opportunità , quindi ho deciso di creare un evento che porti innovazione, che sia d’ispirazione per nuove e vecchie generazioni, che dia la possibilità di imparare davvero qualcosa da chi ha è riuscito ad avere successo.
Ho selezionato le personalità migliori del panorama digitale italiano per partecipare a questo evento e posso dire con estrema fermezza che sarà un evento di grande valore a livello di contenuti.
A mio avviso è importante che ci siano occasioni come questa, specie se organizzate con l’occhio di chi, da fuori può vedere ancora meglio cosa manca all’Italia.
[Ecco allora qui il link al sito di Mashable Social Media Day Italia e il link per acquistare i biglietti di partecipazione].
6. Parlando di startup: vedi meglio una startup fatta da italiani in Italia oppure a Londra e perchè? Da StartUp mentor, quale consiglio daresti a chi sta pensando di aprire una startup?
Penso che non faccia differenza dove la startup di forma, se in Italia o in UK. La fase iniziale è difficile su entrambi i territori.
La vera differenza a mio avviso la si vede quando si decide di “scalare” il business.
Se si vuole crescere davvero come azienda bisogna venire a Londra o addirittura in Silicon Valley, dipende a cosa si ambisce.
In Italia, volendo essere realisti, non voglio dire è impossibile, ma molto difficile.
7. Che ne pensi della Brexit? Fermerà o aumenterà il tasso di immigrazione di italiani in uk oppure non cambia nulla?
E’ difficile dirlo. Personalmente ritengo che le ragioni dietro la Brexit siano meno legate al tema immigrazione di quanto non si possa pensare.
Penso che in particolar modo Londra continuerà ad attrarre i talenti di tutto il mondo, perché è la sua natura, la sua anima.
Senza questo, morirebbe. Il personale qualificato continuerà a non avere problemi secondo me, forse i lavori meno qualificati potranno subire qualche riduzione, ma in ogni caso, credo che questo non riuscirà ad accadere prima di due anni.
8. Torneresti mai a lavorare e vivere full-time in Italia (anche con la tua attività)?
No. In tutta onestà faccio molta fatica a confrontarmi e a vivere il quotidiano al quale la cultura italiana ti “sottopone”.
Sono una persona molto efficiente e pragmatica, che ha bisogno di vivere in un ambiente stimolante, meritocratico e funzionante.
Questo è un altro dei motivi fondamentali che mi hanno spinto a cambiare paese.
9. Hai altri progetti per il futuro? (Trasferimenti, nuove attività, ecc.).
Trasferimenti no. Sto pensando di fare un MBA l’anno prossimo, possibilmente presso la London Business School. Nuove attività, forse si.
Mi piacerebbe riprendere a scrivere più spesso sul mio blog e crescere ancora come Consulente di Digital Marketing.
In questi ultimi due anni, senza avere neppure un sito (attualmente work in progress), sono riuscita a gestire oltre 17 clienti tra Italia e UK (sempre facendolo part-time) e solo tramite passaparola o canali social; quindi mi chiedo cosa succederebbe se dedicassi più tempo anche alla promozione di questa attività?
“Ai posteri l’ardua sentenza”. Infine, nel futuro più lontano, mi piacerebbe diventare “investitore”, ma prima di questo devo diventare un imprenditrice molto più matura, quindi su questo ci aggiorniamo tra tre o quattro anni ok?
10. Ok ce lo segniamo in agenda allora! Nel frattempo, invece, che ne dici di farci sapere come possono contribuire gli investitori e i vostri fan per supportare le vostre iniziative?
Al momento direi che la cosa più importante da fare è promuovere l’evento e la sua unicità rispetto agli altri eventi sul territorio nazionale, senza mai dimenticarsi che per gli iscritti alla newsletter di lavora con noi abbiamo riservato uno sconto molto speciale!
[In effetti, le iscrizioni all’evento saranno presto “sold out”: assicurati la partecipazione al Social Media Day oppure iscriviti alla newsletter per richiedere lo sconto al 30%].
Conclusioni
Puoi contattare Eleonora Rocca dal suo profilo Linkedin o dal suo blog, mentre per info sull’evento, puoi consultare il sito di Mashable Social Media Day.
Scopri altri consigli anche dall’interivsta a Miriam su come lavorare a Londra e in Inghilterra.
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