Il lavoro da giornalista moderno sembra ormai molto diverso da quello del giornalista tradizionale della carta stampata.
Le offerte lavoro da giornalista sono sempre meno.
L’annuncio “Cercasi giornalista” ormai si legge quasi esclusivamente per offerte di lavoro come giornalista freelance e giornalista online.
Per indagare meglio com’è il lavoro da giornalista moderno, giornalista freelance, giornalista online, intervistiamo una persona che fa proprio questo di mestiere, o quasi…
Gianluigi Bonanomi è partito dalla carta stampata, come tanti giornalisti negli anni ’80, ma ha saputo reinventare il suo lavoro da giornalista, ma anche di autore, docente e formatore, sfruttando il digitale e le opportunità dell’editoria online.
Ascoltiamo i consigli nella sua intervista…
Lavoro di Giornalista Moderno: Opportunità di Carriera Online [Intervista a Gianluigi Bonanomi]
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Ciao Gianluigi, ti accolgo nella community di Lavora Con Noi Italia con una domanda provocatoria: cosa ne pensi dei giornalisti che cercano lavoro nella stampa cartacea? C’è ancora futuro?
Ciao Simone, grazie del benvenuto.
Premetto che faccio ancora il giornalista perché, come disse uno saggio (Luigi Barzini), “è sempre meglio che lavorare”.
Scherzi a parte, partendo dal presupposto che ormai preferisco di gran lunga i libri agli articoli, penso comunque che il giornalismo, così come l’abbiamo conosciuto nel millennio scorso, sia messo malissimo: vedo colleghi scrivere per due, tre euro a pezzo; anche meno se parliamo di online, dove c’è chi paga in… visibilità!
Quando faccio formazione per i colleghi giornalisti, spingo verso il “brand journalism”: fare i giornalisti in azienda.
Lì, come si dice in gergo, c’è “ciccia”… Per me, però, il brand journalist non è il giornalista che scrive la storia dell’azienda, del fondatore o del prodotto; parlo di adattarsi a lavorare a braccetto col reparto marketing per scrivere contenuti utili sul serio.
Qualcuno può storcere il naso, chiamarle markette 2.0 o più elegantemente publiredazionali mascherati.
Io lo chiamo: pagarsi il mutuo.
(A proposito di libri, contenuti, editoria 2.0: Gianluigi Bonanomi ha scritto diversi libri che trovi su Amazon).
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Tu sei partito dalla stampa cartacea o sbaglio? Oggi, però, lavori molto nel digital? Ci spieghi quando e come è avvenuto questo passaggio?
Esatto. Subito dopo la tesi in sociologia della comunicazione del 2001 – faccio il fenomeno: nella mia tesi parlavo di social network prima ancora che esistessero! – ho lavorato in multinazionali dell’editoria e per giornali di informatica molto diffusi, come per esempio Computer Idea (per una dozzina d’anni), Il mio computer e PC Magazine.
Scrivevo di tecnologia sulla carta, ero un ossimoro vivente: anzi ero il dinosauro che vedeva il meteorite arrivargli in mezzo alla fronte. Dovevo spostarmi.
Quindi ho iniziato a scrivere per l’online: ho fatto il Web copywriter, il blogger, il social media coso e qualsiasi altro lavoro con Web e un’altra parola inglese dopo.
Fino allo sbocco naturale: la consulenza aziendale sulla comunicazione e il marketing. E la formazione.
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Come vedi l’evoluzione della figura di giornalista nel futuro, diciamo nell’arco di 10 anni? Giornalista tradizionale e giornalista freelance o web coesisteranno ancora?
Il giornalista tra dieci anni? Dico solo una cosa: esistono già algoritmi e robot che scrivono articoli al posto degli umani, per ora in tema di analisi finanziaria e sport, poi chissà.
Vedo comunque un ruolo per il giornalismo di qualità: spiccheranno sempre più delle personalità del settore, la Firma con la F maiuscola.
Ma quello che mi intriga di più è il ruolo di “content curator”: come alle mostre il curatore ha un ruolo più importante rispetto agli artisti, così potrà essere per i contenuti; un filtro, una guida, una garanzia.
Consiglio di dare un’occhiata al lavoro di Good Morning Italia (www.goodmorningitalia.it).
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Dal tuo sito gianluigibonanomi.com ti descrivi come giornalista, autore, consulente, docente: è davvero possibile fare tutte queste cose insieme? Come ci riesci?
In realtà, a ben vedere, faccio una sola cosa: il mio “core business” sono i contenuti.
Se i contenuti sono in un libro, in un eBook, in un post, in un tweet o, meglio ancora, in un corso di formazione, per me poco cambia.
Comunque il segreto è organizzarsi.
Anzi, il vero segreto è essere cintura nera di Google Calendar.
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Descrivi 3 consigli di carriera al giovane neolaureato in facoltà di giornalismo e simili o a giovani appassionati di giornalismo!
Primo consiglio: sei ancora in tempo, cambia strada! Scherzi a parte, il primo consiglio è quello di studiare, studiare, studiare sempre, ma questo vale per tutti.
Secondo: curare la propria presenza online; chi sa scrivere ha un vantaggio, ancora per qualche anno: può posizionarsi online grazie ai contenuti, a un sito, a un blog, ai social.
Terzo: iniziare presto a costruirsi un network, conoscere una, due, tre persone nuove alla settimana, coltivare le relazioni, dare con generosità; prima o poi torna tutto.
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E 3 consigli di carriera per giornalisti e addetti della stampa cartacea over 40 che si trovano davanti alla crisi della “carta stampata”?
Per gli over 40 i consigli sono studiare (non a caso di parla di formazione continua: lo studio vero, secondo me, inizia dopo la laurea: in particolare suggerisco di buttarsi su SEO, Web writing e social), curare il posizionamento e fare networking.
Stessi consigli che per i ragazzi? Esattamente gli stessi.
In ogni caso nessuno si perda d’animo: ci sarà sempre bisogno di qualcuno che crea contenuti.
Conclusioni
Grazie a Gianluigi Bonanomi per i consigli e l’intervista rilasciata per il blog di Lavora Con Noi Italia.
Puoi scoprire di più su di lui dal suo sito www.gianluigibonanomi.it e leggere i suoi libri su Amazon.
Sei un giornalista, aspirante giornalista? Lavori come giornalista in ufficio stampa tradizionale, come giornalista freelance o giornalista online?
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