Un mercato del lavoro totalmente sconnesso dal mondo della scuola, completamente mutato negli ultimi 20 anni, super-competitivo e in evoluzione continua.
E’ questo lo scenario che si ritrovano ad affrontare studenti e neolaureati, con un impatto potenzialmente traumatico senza le dovute dritte, senza pratica accompagnata alla teoria e senza gli strumenti adatti al “grande salto”.
Oggi proviamo a fornire qualche consiglio, qualche opportunità e strategia per chi si affaccia sul mondo del lavoro per avviare la propria carriera.
Lo facciamo con l’aiuto di Carla Rubino, una delle autrici del blog di Wizbii, social network professionale per studenti e neolaureati, ospitata da Lavora Con Noi Italia per raccontarci i suoi preziosi consigli.
Lascio la parola a Carla…
Opportunità e strategie di Carriera per Studenti e Neolaureati
La difficoltà più grande per un giovane che si affaccia al mondo del lavoro è quella di passare dalla forma mentis acquisita tra i banchi, che siano quelli di scuola e dell’università, a quella necessaria quando si ha un impiego.
Quando studiamo apprendiamo nozioni, competenze tecniche, storie e teorie che costruiscono il nostro bagaglio di conoscenze e che ci consentiranno di lavorare.
Ma è davvero tutto qui? Basteranno queste conoscenze per renderci dei lavoratori davvero capaci, efficienti e/o appetibili per le aziende?
La risposta purtroppo è no.
Per quanto ci siamo impegnati nello studio, la verità è che sull’argomento “lavoro” gli studenti sono, in genere, poco preparati.
In molti casi il primo contatto col mondo del lavoro avviene dopo il completamento degli studi e, quando anche il nostro piano di studi abbia previsto un tirocinio, molto spesso questo è considerato semplicemente parte del percorso di studi e non dà luogo ad una continuità nel rapporto tra studente e datore di lavoro.
Se siete tra i fortunati che hanno fatto uno stage durante gli studi e, successivamente, sono stati assunti da quella stessa organizzazione, vi consiglio di continuare comunque a leggere perché probabilmente ci saranno spunti interessanti anche per voi.. 🙂
1. Identificare e potenziare le proprie soft skills
Ma quindi, in che cosa consiste questo salto da un mondo all’altro?
Quello che a scuola o all’università probabilmente non vi hanno insegnato è l’importanza di quelle che in gergo vengono chiamate soft skills o competenze trasversali.
Queste competenze identificano quelle qualità personali e attitudinali che, insieme alle conoscenze pratico-teoriche specifiche del vostro settore di riferimento, vi permetteranno di fare bene il vostro lavoro.
Sono tutte quelle caratteristiche che determinano come lavorate: il modo in cui pensate, il modo in cui vi relazionate e quello in cui agite.
Per esempio, la capacità di lavorare in gruppo è essenziale per la maggior parte dei lavori (a meno che non decidiate di svolgere una libera professione), in quanto il raggiungimento dell’obiettivo, che facciate il calciatore o il chirurgo, è il risultato di una sinergia di squadra.
Altri esempi di soft skills sono la flessibilità, la rapidità nel risolvere i problemi, la capacità di lavorare sotto pressione, le capacità relazionali, ecc..
2. Fare più esperienze professionali possibili, anche non retribuite all’inizio
Spesso si arriva al primo lavoro senza essersi mai confrontati con questo tipo di competenze e lo spiazzamento è grande.
Come fare? Per non farsi trovare impreparati occorre fare qualche esperienza nella quale misurarci coi nostri limiti per poi lavorarci su.
Nei periodi in cui non si è impegnati con lo studio, una buona idea potrebbe essere quella di fare volontariato.
Le opportunità non mancano: vi basterà digitare la parola “volontariato” su Google e vi comparirà tutta una serie di associazioni e organizzazioni vicine a voi che si occupano di ambiente, assistenza a persone, intercultura, musica e tanti altri ambiti tra i quali rientrerà sicuramente qualcosa di vostro interesse.
Oppure vi consiglio di dare un’occhiata al sito SVE, Servizio Volontario Europeo, un programma finanziato dalla Commissione Europea che propone un gran numero di progetti nei settori più svariati a cui partecipare gratuitamente.
In alternativa, potreste optare per qualche stage o lavoro per studenti (magari nel fine-settimana) presso qualche azienda che ha previsto questo genere di inquadramento.
Per approfondire ulteriormente, puoi leggere l’articolo di Lavora Con Noi Italia sulle strategie per cercare lavoro senza avere alcuna esperienza.
Inoltre, puoi trovare una lista di oltre 400 portali di lavoro suddivisi per generici, settoriali, per ruolo o di nicchia.
Proprio tra le nicchie, puoi trovare alcuni portali che potrebbero fare al caso tuo:
- la nicchia di portali di lavoro per studenti e neolaureati (tra cui è compreso anche il citato Wizbii)
- la nicchia di portali di lavoro per stage e tirocini
- la nicchia di portali per opportunità di au pair, per un’esperienza davvero formativa all’estero
- la nicchia di portali per freelance & casual jobs, dove potrai trovare anche opportunità di lavoro divertenti e dove non servono per forza grandi esperienze
Anche se dovessero essere lontani dal lavoro dei vostri sogni, questi lavori serviranno a farvi le ossa, ad arricchire la vostra rete di relazioni, ad avere entrate extra oppure, non si sa mai, magari scoprirete una nuova passione…
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3. Valorizzate il vostro profilo
Una volta finita la vostra esperienza di volontariato (o di altro tipo), un passo importante e decisivo sarà quello di valorizzarla al meglio quando vi candidate per una posizione lavorativa: dal curriculum al colloquio è fondamentale mettere in risalto quello che avete imparato e realizzato per dimostrare al recruiter che siete capaci di apportare valore.
Non esitate dunque a indicare nel CV di cosa vi siete occupati, gli obiettivi portati a termine e le responsabilità che avevate in poche ma chiare parole.
Se il posto per cui vi state candidando corrisponde alle vostre caratteristiche e se avrete un pizzico di fortuna, all’invio del vostro CV seguirà una convocazione per un colloquio conoscitivo e sarà in quell’occasione che racconterete con entusiasmo la vostra esperienza mettendo in relazione le competenze acquisite, trasversali e non, con il lavoro per il quale siete lì.
Certo, non è detto che siate voi la persona che sarà scelta ma, il datore di lavoro non potrà che accogliervi fiducioso nella sua organizzazione e, qualora questo accadrà, sarete più pronti ad affrontare il nuovo contesto e i compiti che vi saranno affidati grazie alla vostra esperienza pregressa.
Spero di essere stata utile e faccio a tutti un grosso in bocca al lupo per la ricerca della prossima opportunità!
Conclusioni
Grazie Carla per il tuo contributo, speriamo possa essere utile ai lettori: fateci conoscere i vostri commenti qui sotto!
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