Work smarter, not harder: lavora meglio, non di più.
L’hai sentito dire anche tu, vero?
In effetti, quante volte ti sembra che la giornata di lavoro trascorra fra tragitti inutili da casa all’ufficio (e viceversa), riunioni spostate di continuo che poi si rivelano inconcludenti, lunghi intervalli di quiete, quasi di noia, seguiti da ore impegnative, in cui hai l’impressione di dover fare mille cose in poco tempo?
Poi torni in famiglia, stanco morto e con tante questioni domestiche da sbrigare: e ti sembra di aver sprecato tempo senza aver combinato niente né alla scrivania né a casa!
Se solo ci fosse un modo più efficiente di lavorare…
…più “smart”, ecco!
La buona notizia?
C’è chi ci ha già pensato: il termine Smart Working non ti dice niente?
Sono sicuro che tu l’abbia già letto o sentito da qualche parte, sopratutto negli ultimi due, tre anni: ma di che cosa si tratta, qual è il significato di smart working, la sua definizione in concreto, qual è la normativa sullo Smart Working?
Vediamolo insieme!
Cos’è lo Smart Working? Definizione e Significato
Il significato di Smart Working è definibile come nuovo approccio all’organizzazione aziendale e all’attività lavorativa, nella quale i vincoli tradizionali di luogo e orario (doversi recare in un dato luogo, restarci per un numero fisso di ore, ecc.) sono sostituiti da una concezione più elastica dei modi in cui la prestazione professionale può essere fornita.
Quindi, ad esempio, almeno per alcuni giorni a settimana il lavoratore può svolgere le sue mansioni da casa o comunque da luoghi diversi dalla sede aziendale (come i famosi coworking, veri e propri uffici collettivi ormai diffusi in molte città), e con orari meno stringenti: l’ora persa per fare la spesa o accompagnare i figli a scuola può essere recuperata in serata, o al mattino presto.
In pratica, l’importante è che gli obiettivi concordati con il datore di lavoro siano raggiunti entro la data stabilita; il dove e il come diventano meno rilevanti.
Il lavoro smart working, dunque, rappresenta l’opportunità di lavorare da casa per almeno una parte dell’orario e delle mansioni lavorative.
In parole povere, viva la flessibilità!
Per maggiori dettagli sulla definizione di Smart Working è possibile leggere la scheda su Wikipedia, nominata con la traduzione di Smart Working in italiano ovvero Lavoro Agile. All’interno si trovano anche i riferimenti normativi e le definizioni date dalle leggi sullo Smart Working in Italia.
Smart-Working: Vantaggi per Aziende e Lavoratori
Com’è chiaro, lo Smart Working è una soluzione che offre evidenti benefici, sia per i dipendenti che per le aziende.
Infatti, i membri dello staff ottengono più autonomia e una migliore gestione del proprio tempo, riducendo lo stress dovuto alla difficoltà di conciliare impegni professionali e personali.
Prova anche solo a immaginare di non dover più sgomitare per un posto in metro, all’ora di punta…
Una liberazione, no?
Oppure, non è fantastica l’idea di poter dedicare il tempo passato in treno o in auto al lavoro, e di ritrovarsi a metà mattina con buona parte delle questioni da sbrigare già archiviata?
Si tratta di una, due ore risparmiate, che possono essere dedicare a sé stessi o alla propria famiglia: niente male!
Dal canto loro, i datori di lavoro possono contare su un team più riposato e motivato, ma anche tagliare alcune delle spese connesse al mantenimento di un ufficio occupato in pianta stabile da tutto il team, come ad esempio l’acquisto e la manutenzione dei dispositivi informatici, i buoni pasto…
Il tutto senza perdere nulla in termini di produttività.
Una strategia win-win in piena regola!
Smart Working: Tecnologie Abilitanti
Ma che cosa ha reso possibile questa trasformazione?
Oltre ad un cambiamento di mentalità (gerarchie aziendali meno rigide, maggiore considerazione per l’equilibrio fra lavoro e vita privata, eccetera), un fattore decisivo per la diffusione dello Smart Working è l’adozione di nuove tecnologie, soprattutto legate al Web.
Già l’uso di reti wi-fi rappresenta una grande conquista per moltissimi lavoratori, liberandoli da grovigli di cavi e da modem dispettosi.
Ma non solo.
App come Skype, ad esempio, sono un’alternativa comoda ed economica all’uso del telefono; altre, come Slack, consentono ai componenti di gruppi di lavoro anche numerosi di restare uniti e di coordinarsi fra loro proprio come se fossero tutti presenti fisicamente nello stesso luogo.
Altre ancora, come Trello, sono ottime per gestire progetti complessi e identificare le priorità… e non dimentichiamoci delle tante app (anche gratuite) per gestire al meglio il tempo e non perdere il ritmo!
Le vecchie riunioni mattutine, spesso interrotte o rimandate per ritardi, scioperi dei mezzi, ecc. sono ora a portata di click.
Smart Working: Legge e Situazione in Italia
E in Italia?
Be’, per una volta, anche noi non siamo rimasti a guardare.
La legge 22 maggio 2017, n° 81, infatti, riconosce il Lavoro Agile (Smart Working) con la seguente definizione: “modalità di esecuzione del rapporto di lavoro subordinato stabilita mediante accordo tra le parti, anche con forme di organizzazione per fasi, cicli e obiettivi e senza precisi vincoli di orario o di luogo di lavoro, con il possibile utilizzo di strumenti tecnologici per lo svolgimento dell’attività lavorativa” (art. 18, comma 1).
“Senza precisi vincoli di orario o di luogo”, quindi, fatti salvi naturalmente i limiti al monte ore giornaliero e mensile indicati dalle leggi in vigore o dagli eventuali contratti collettivi già stipulati.
Si tratta di un provvedimento ormai necessario: secondo le stime dell’Osservatorio Smart Working del Politecnico di Milano, infatti, l’adozione del Lavoro Agile ha registrato un balzo del 22% dal 2016 al 2017, arrivando a coinvolgere oltre trecentomila persone, impiegate soprattutto dalle imprese di maggiori dimensioni (ben il 36% di esse ha già avviato progetti di Smart Working), e che si dividono fra le proprie case e sempre più numerosi spazi di coworking, soprattutto in grandi città come Roma e Milano (per ulteriori dettagli si legga il Comunicato Stampa di Osservatori.net sulla Ricerca dell’Osservatorio Smart Working).
Un piccolo esercito in crescita, che deve ancora trovare una sua collocazione precisa nel Mercato italiano.
Ecco quindi spiegato l’interesse del Legislatore per una realtà ancora recente, in continua evoluzione, e quindi a rischio di abusi da parte di datori di lavoro poco onesti.
Conclusioni
Insomma, come avrai capito, lo Smart Working sta mettendo in discussione quella vecchia mentalità che equiparava ore trascorse in ufficio ed effettiva produttività, trasformando l’approccio al lavoro di milioni di persone in tutto il Mondo, offre vantaggi concreti e immediati tanto a loro quanto alle aziende per cui operano.
E proprio per questo, è molto probabile che la sua diffusione continui: chissà, forse il prossimo smart-worker potresti essere proprio tu!
L’importante è che, oltre ai benefici, tu sappia riconoscere anche gli strumenti adatti per sfruttare al meglio quest’opportunità: allora sì che inizierai ad avere un tuo equilibrio fra lavoro e vita privata!
E su questo blog parliamo spesso di nuove tecnologie sul lavoro, di lavoro online e di lavoro futuro, quindi continua a seguirci perché potresti trovare informazioni molto utili.
Ricorda: work smarter, not harder!
Immagine Laptop Computer Technology da Rawpixel – Pixabay.com